sabato 25 settembre 2010

ENOCLUB SIENA: VOLONTARIATO, ASSOCIAZIONISMO E VINO

Come si inserisce e come viene percepito il lavoro dell'Enoclub Siena, quali diffidenze deve superare ed entro quali dinamiche si muove?
Essendo un'associazione senza scopo di lucro (e non è un modo di dire), qualunque attività va autofinanziata dai soci, con piccole quote annuali. In aggiunta, possono intervenire aiuti esterni: contributi pubblici e privati, di istituzioni e, talvolta, sporadiche modalità di finanziamento commerciale (entro i limiti definiti dalla legge), per esempio lotterie, raccolte fondi o altro. 
 Parliamo di volontariato, dato che nessuno percepisce stipendi per il "lavoro" che svolge e spesso deve metterci del suo, anticipando spese anche ingenti e con lunghe attese di rientro dal prestito.
Questi soldi a cosa servono? Intanto a pagare le spese vive: telefonate, collegamenti internet, benzina, spese tipografiche, cancelleria, bicchieri, etc. Avere un minimo di cassa consente di progettare iniziative senza costringere il singolo socio (non di rado il sottoscritto) ad anticipare magari duemila euro di tasca propria per la buona riuscita di un'iniziativa. Peraltro, dato che lo scopo è quello della diffusione del buon bere, si stanno cercando di fare molte iniziative gratuite, con le spese coperte nelle modalità sopra esposte. 
Purtroppo c'è chi ci vede secondi fini: impiegare centinaia se non migliaia di ore del proprio tempo libero (e anche non libero) non è sufficiente. Si è troppo abituati a pensare al vino come ad una semplice merce, il cui valore culturale diventa un pretesto per fare cassa; al limite si pensa che il vino possa essere promosso ma solo con iniziative a pagamento, dove i costi sono a carico dell'utente/consumatore finale, spesso attirato una tantum con sirene (leggi grandi manifestazioni) e poi lasciato in balia di sè stesso. Un calendario costante di iniziative di conoscenza e promozione, con un'attenzione specifica alle problematiche del consumatore-appassionato di vino, con i costi spalmati tra soci, aziende ed enti pubblici, richiede uno sforzo fisico e diplomatico incessante. Quando gratuiti, questi incontri sono rivolti a tutta la cittadinanza e vengono svolti in luoghi inediti (e bellissimi, nel centro storico della nostra splendida città), come è stato il caso di Vino & Contrade, iniziativa che cercheremo di ripetere in maniera ancora più articolata ed interessante. In tutto questo, molti produttori ed operatori del settore della nostra zona hanno aderito con entusiasmo, mettendo a disposizione i loro spazi, i loro prodotti e il loro tempo, certamente anche nella speranza di un ritorno indiretto di immagine ma anche nella convinzione che si debba supplire ad un vuoto promozionale, ad una mancanza di strategie efficaci nel dialogo tra produttore e consumatori. E' nell'interesse di tutti continuare a promuovere il nostro territorio e i nostri produttori. Ed è nell'interesse di tutti offrire ad appassionati e consumatori l'opportunità di conoscere meglio cosa si fa nelle campagne, nelle vigne senesi, toscane e non solo.
Nel nostro territorio costituiamo un elemento anomalo, certamente una novità. Come tale, c'è da superare qualche muro di gomma, comprensibile. Alle chiacchiere rispondiamo con i fatti, alle critiche con le iniziative. Il resto è aria fritta, compresa quella di molti professionisti dell'informazione sul vino.

1 commento:

  1. Per avere il massimo della trasparenza e non lasciare niente alla libera interpretazione... il contributo più grosso per l'inziativa estiva deve darlo la banca. Al momento non hanno ancora deliberato (dovrebbero farlo, ma non si sa ancora quando). Al momento le fatture sono state saldate (esclusa una piccola), pur essendo stato un evento no-profit. Ecco, indovinate chi è che ha anticipato? Sì, il solito bischero... come si dice a Siena...

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