Oltre che su Radda, l'attività dell'Enoclub Siena si è ultimamente molto concentrata sul progetto educativo nelle Contrade di Siena, con serate di degustazione gratuita di alcuni produttori di qualità della nostra provincia. I primi contatti sono stati faticosi e i rischi di fraintendimenti frequenti (“che vendete?”), ma siamo comunque riusciti ad organizzare delle belle serate di degustazione. Piccoli eventi, come piacciono a noi, dove non si perde mai il contatto diretto e la selezione della qualità. Sono state tre le Contrade con cui il progetto si è sviluppato con più scioltezza e che per prime sono state disponibili a questo esperimento. Per questo motivo, un ringraziamento particolare va a Stefania Bugnoli del Nicchio, Nicola Biccellari della Lupa e Valentina Bernardi dell'Istrice, presidenti di società delle rispettive Contrade.
5 agosto 2010 - Società Il Leone, nell'Istrice. Banco di assaggio |
Personalmente ho dedicato con gioia molte ore di lavoro non retribuito per riuscire ad organizzare nel migliore dei modi queste serate. I contatti con enti ed istituzioni, le lunghe telefonate a spiegare l'idea, la ricerca di contributi per far sì che la manifestazione fosse totalmente gratuita per contradaioli e cittadini. Un aprirsi alla città e alle Contrade che fa bene al cuore. Soprattutto quando, dopo un lavoro intenso e oscuro, leggi la gratitudine negli occhi dei produttori che partecipano e nelle persone che vengono a scoprire i vini della provincia, di solito di difficile accesso. Questa difficoltà di comunicazione ha molti motivi, inutile stare a dilungarsi. Il fatto nuovo e bello è che Vino e Contrade ha consentito questo contatto tra città e territorio, senza per questo diventare occasione per abusare dei prodotti enogastronomici generosamente offerti dai produttori e dalle Contrade stesse.
Per tutti è stata una novità. Abbiamo fatto conoscere il nostro tipo di approccio ormai canonizzato: poche parole calibrate per spiegare cosa si beve e i motivi delle scelte. Dopodichè la conoscenza diventa un'esperienza personale, sensuale, tra il vino e chi lo beve. Serviva un primo approccio e non doveva essere di tipo accademico e meno che mai censorio.
Un' ulteriore soddisfazione è arrivata quando sono state le stesse Contrade a chiedere nuovi incontri ed approfondimenti. Proprio il fine che si perseguiva, avviare un rapporto nuovo, una comunicazione tra noi e le Contrade, tra i viticoltori e la città. Un primo passo è stato fatto. Avanti così, con più fatti che parole, finalmente! :-)
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