giovedì 26 agosto 2010

San Giusto a Rentennano, qualche vin santo e il piacere di ritrovarsi nel capanno


Mi è venuta un po' di nostalgia del capanno di Luca e Francesco, a San Giusto a Rentennano. Proprio stasera, in questo fine agosto appiccicoso e umido, ripenso alle fredde serate d'inverno, con il vento che fa sbattere la porta e tremare i vetri, dove si sente il bisogno di calore, di raccoglimento, di un fuoco e di chiacchiere tra amici. 
Ho ritirato fuori una vecchia nota che mi pare di non aver pubblicato da nessuna parte, una serata passata in loro compagnia, stappando vecchi vin santo...
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Il vin santo si produce a San Giusto fin dagli anni '40, la prima annata del nuovo corso è la 1980. Non fu prodotto nel 1984-1987-1991-1992-1994. Il vin Santo del 1992 finì alle cantine San Leonardo (che infatti produsse un ottimo Vin Santo 1992).

Come ogni annata, costituito per il 90% da malvasia e per il 10% da trebbiano, senza aggiunta di solforosa.
Ci apprestiamo a fare una carrellata a sorpresa, non so le annate, non so quante bottiglie, non so dove finiremo... non so niente. Splendido! :)
Qua sotto mi limito ad un elenco burocratico, ma le sensazioni sono state completamente irrazionali, lo sforzo di riportare tutto in una lingua umana è stato più arduo del solito...

Vin Santo 1985, 15% dichiarati, 10-12% effettivi all'uscita + gradi zuccherini, circa 200 gr/l di zucchero. 2394 bottiglie prodotte.
Naso alcolico all'inizio, vecchio stile. In bocca è integro, fresco, asciutto ma non secco. Molto piacevole, non troppo acido. La parte migliore è sicuramente l'attacco, forse un po' carente nel finale. Comunque piacevole. 93/100

Vin Santo 1986, 15% dichiarati, 10-12% effettivi all'uscita + gradi zuccherini. Più zucchero del 1985. Sempre una produzione attorno alle 2.000 bottiglie.
Bella corrispondenza bocca-naso. Compatto, elegante. Si attacca alla bocca con personalità e decisione, ma senza eccessi. Persistente e mieloso ma mai invasivo ed esagerato. Mi soddisfa molto, è il tipo di vin santo che preferisco. 98/100

Vin Santo 1989, 15% dichiarati, 10-12% effettivi all'uscita + gradi zuccherini, circa 200 gr/l di zucchero. Sempre una produzione attorno alle 2.000 bottiglie.
Il più originale dei primi tre, al naso nette note di gas, tartufo nero. Acidità e persistenza inferiore al 1986. Direi anche una certa variabilità. Sarebbe probabilmente utile seguirne l'evoluzione in bicchiere per ore. Ma il mio bicchiere finisce quasi subito... 96/100

Vin Santo 1993. Salgono i grammi/litro di zucchero. La densità è superiore rispetto agli anni 80, in questa annata perde un po' di eleganza e compiutezza. Dal 1990 gli anni di invecchiamento sono passati a 6 dai 5 precedenti (se non ho capito male). 92/100

Vin San Giusto 1995, 11.5%. 2270 bottiglie prodotte.
Salgono ancora densità e zuccheri. Bel prodotto ma continuo a preferire di un niente il 1986. Chiaramente riassaggiando il 1986 dopo aver bevuto le annate più recenti, si ha una sensazione di scarico. Ma lo stesso si potrebbe dire se bevessi il caricatissimo Kurni 2004 accanto ad un grande francese. 97/100

Vin San Giusto 1996, 11%. 2148 bottiglie prodotte.
Più fruttato, ancora altissima la carica zuccherina. Molto simile al 1995, a tratti indistinguibili. Lo preferisco di pochi millesimi al 1995, ma forse è solo una questione di simpatia per l'annata, sfigata per i rossi ma niente male per il vin santo a San Giusto. 97/100

Vin San Giusto 1997, 11%. 1982 bottiglie prodotte. Siamo arrivati a oltre 400 gr/l di zucchero, dai 200 di 10-12 anni prima, un vero raddoppio. Grandissima densità zuccherina, a tratti eccessiva. Naso metallico. Sicuramente grandissimo in prospettiva, il punteggio salirà. La sensazione è che in questo momento sia meglio attendere per bere annate più vecche. 95/100

Vin San Giusto 1995 particolare. E' una selezione, non in commercio, solo uso privato per il produttore.
Fruttato, marmellata. Densità alimentare, siamo a 500gr/l, al limite del credibile. Probabilmente siamo sui livelli dell'Occhio di Pernice di Avignonesi. La sensazione è quella di tenere in bocca del miele. Solo 6-7%, il resto zuccheri. Direi fuori classifica, comunque un 97/100 orientativo.

Vin San Giusto 1997 particolare. Caramellato. Sempre 500 gr/l zucchero e 6-7%. Ugualmente incredibile e con le stesse caratteristiche del precendente 1995 particolare, appena superiore. Sempre fuori classifica 98/100

Vin San Giusto 1999 particolare. Miele di acacia. Si esplorano i limiti della zuccherinità alcoolica, 550 gr/lt. Iperconcentrato. 96/100

I miei punteggi sono risultati molto controcorrente rispetto ai giudizi dei produttori e degli altri presenti. Mi ostinavo a preferire il 1986 anche in presenza di altissime concentrazioni. E' una questione di gusti, ça va sans dire...
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Una delle bevute più belle mai vissute, i numeri e le note sparse non rendono fino in fondo il clima commosso, il pathos, la sensazione fisica e metafisica di scorrere attraverso gli anni fino all'evoluzione recente di una tipologia storica del nostro Chianti. Diciamo che resta un buon promemoria, anche in vista di future simili bevute. Una la faremo a Castell'n Villa, nel prossimo autunno-inverno, cercando di fare una panoramica sintetica ma sufficentemente ampia dei migliori produttori di vin santo chiantigiano, in annate ormai storicizzate. Mi farebbe piacere poterla organizzare con l'aiuto di alcuni produttori, compresi Luca e Francesco, così restii a spostarsi dal loro splendido capanno...

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