Deciso a crearmi qualche giocosa antipatia fra gli amici dell'enoclub e tutti i bravissimi produttori che il nostro super presidente segue con ferrea dedizione, ho intitolato questo post con una frase che sintetizza la mia passione per il barolo e il barbaresco. Per dire la verità ho estratto la frase dal blog di Franco Ziliani "Vino al vino" dove, in cerca di proseliti barolo dipendente, come lui si definisce, annunciava la degustazione di Barolo da lui condotta e organizzata dall'Ais a Prato all'Hotel Datini, giovedì 28 novembre.
... per quelli che < ... il vino Toscano è bono, ma quello Piemontese ... > HO alzato subito la mano e detto <>. Ho scritto un post a Ziliani e lui con la fraterna comprensione del carbonaro, di due che giocano fuori casa, mi ha invitato e imbucato ad una bella degustazione riservata a tutti i soci Ais, cosa che io non sarei ... ;-)
Prima dell'analisi dei vini Ziliani ha raccontato un po' di caratteristiche delle Langhe nel suo stile spumeggiante e a tratti ironicamente provocatorio.
L'annata 2006 non è stata grande ( al contrario delle 2001, 1999 e anche la 2004 secondo me non era male ... anzi ) ma sicuramente meglio della 2005
Lo stile dei vini, scelti da Ziliani, era tradizionale. Non poteva essere diversamente, per fortuna, conoscendo anche i gusti di Ziliani. Credo che il maggior pregio della degustazione sia stato la scelta di vini provenienti da terre e villaggi diversi. lo stile moderno credo che avrebbe dato qualche problema di riconoscibilità della zona, mi è capitato anche di avere problemi di riconoscibilità del barolo ... figuriamoci l'impronta del comune di appartenenza ...
I vini:
Barolo Villero 2006 Livia Fontana
( Castiglion Falletto )
Colore rubino scarico, un'unghia che vira verso il granato. Bella brillantezza
Al naso inizialmente alcolico. Dopo un po' di areazione nel bicchiere tira fuori una bella complessità dalle note di frutta fresca come il lampone per finire sul timbro di polvere di cacao che è un po' timbro di Castiglion Falletto. IN bocca fine e con tannini presenti ma mai pesanti, grande equilibrio, grande piacevolezza di beva e buona lunghezza. Un vino di Castiglione sia nei profumi che in una bocca elegante e armonica
Barolo Cannubio 2006 Francesco Rinaldi
( Barolo )
Colore rubino scuro e profondo, limpido ma non brillante. Al naso il frutto è più maturo, con note di prugna matura note selvatiche terra bagnata e cuoio. In bocca pieno e di grande corpo con ciccia e pastosità. Lungo nel finale
Barolo Ciabot Tanasio 2006 Sobrero
( castiglion falletto )
Colore rubino scarico, unghia che tiene il colore e grande brillantezza, vivacità. Naso complesso dove si ritrovano un caleidoscopio di profumi finissimi. In bocca vellutato elegante ed intrigante, tannino quasi setoso e grande persistenza, bel vino veramente
Barolo Rocche di Castiglion falletto 2006 Oddero
Castiglion Falletto
Colore rosso rubino carico e profondo. Al naso la componente fruttata è in evidenza ma pecca di finezza. I profumi sono intensi ma non fini, molto selvaggi e un po' stancanti, non è un vino che intriga nei profumi. Bocca piena e distesa e un tannino in evidenza un po' verde. Buona lunghezza Non ha il timbro di Castiglione
Barolo Vigna Pugnane 2006 Cascina Sciulun ( Franco Conterno )
Monforte
Colore rubino scarico e un unghia appena accennata. Profumi di tabacco e pepe nero non elegantissimo al naso ma chiaro e senza fronzoli. Bocca elegante ed equilibrata. Tannino deciso ma non pesante e bella lunghezza nel finale. E' un vigna di Monforte ma molto vicino a Castiglion Falletto e si sente che la presenza della struttura lascia spazio all'eleganza.
Barolo Serralunga 2006 Rivetto
Serralunga d'Alba
Colore rubino scuro e poco brillantezza. Profumi di tabacco e pepe nero sono predominanti, vira verso note selvagge e non eleganti. IN bocca è pieno e di grande struttura con un tannino molto evidente e pensate, grosso. Finale un po' corto
Barolo Meriane 2006 Manzone
Serralunga d'Alba
Colore rubino scuro e brillante, pulito. Profumi molto complessi e spostati sui terziari, ma mai pesanti ... anzi. In bocca saldo e con la struttura e il tannino mordente di Serralunga, grande potenzialità di invecchiamento. Finale lungo e molto piacevole
Barole Rocche 2005 Aurelio Settimo
La Morra
Unico vino di La Morra e di un'annata sicuramente più difficile della 2006, da una delle migliori vigne di La Morra
Colore rubino intenso e compatto, unghia lieve e vivace. Bei profumi, complessi e fini che ricordano vagamente i vini di castiglione. La bocca è piena, verticale e sontuosa. Bella lunghezza. Un vino deciso ed elegante allo stesso tempo.
La mia preferenza e partigianeria a favore dei piemontesi è legata alla seducente finezza e complessità che possono avere il barolo e il barbaresco. Non mi sento di fare dei reali paragoni tra il sangiovese e il nebbiolo in quanto il sangiovese in Toscana ha una storia più recente e secondo me delle potenzialità straordinarie da esprimere.
Quello che è indubbio è che in Langa hanno una storia molto più lunga, 150 anni fa avevano già capito tutto. Avevano compreso il valore della vigna e addirittura all'interno della vigna le zone migliori e peggiori, proprio sullo stile della Borgogna. Il nome delle vigne, soprattutto quelle più importanti è nato molto prima del nome Barolo ... questo la dice lunga ...
... spezzo una lancia a favore del sangiovese ... Il giorno dopo la degustazione, a cena, in compagnia di altre due persone, ho avuto il piacere di gustarmi ( altro che degustare ... !!! ) più volte una bottiglia di Pergole Torte 2004 e devo ammettere che la finezza del Pergole mi ha lasciato senza parole, un vino magnifico e con una complessità appena accennata, quasi timida ma che lascia già percepire un ventaglio di profumi straordinario ... da far impazzire gli amanti delle liste di descrittori. IN bocca pieno, con tannino morbido ma non ruffiano e di un equilibrio impressionante. Un'espressione pura e vera del sangiovese.
Saluto e ringrazio Franco Ziliani per l'invito e Renzo Chiaramonte e i suoi collaboratori dell'Ais Prato per la disponibilità e la cortesia mostrate e per l'eccellente organizzazione.
Prossimamente tornerò in Langa e magari sarà l'occasione approfondire i temi qui solo accennati e raccontare le storie di tanti vignaioli di questa zona baciata da Bacco
Francesco Sarri